Per offrire un resoconto delle attività svolte dalla Regione Emilia-Romagna in seguito al sisma del 2012 e nei dieci anni successivi è necessario partire dalle priorità che hanno indirizzato l’operato nelle diverse fasi di emergenza, ricostruzione e rilancio del territorio. Si tratta di obiettivi assunti e formalizzati in diverse sedi, che qui ripercorriamo per poi misurarne, nei capitoli successivi, la distanza tra quanto dichiarato e quanto raggiunto. Un lungo processo di transizione che ha messo al centro la sicurezza, il benessere delle persone e il ripristino delle condizioni essenziali di ripresa della vita delle comunità locali. Dopo una calamità, il ritorno alla normalità è il desiderio più diffuso, un desiderio legittimo, ma tornare alla vita precedente non è sempre possibile. Ecco perché anche il sisma – come altre situazioni di crisi – per una comunità può diventare l’occasione di ripensarsi, di promuovere una riflessione prospettica sulle condizioni sociali, abitative ed economiche del territorio, in funzione del suo rilancio. Di qui gli obiettivi individuati dalla Regione Emilia-Romagna mediante il confronto continuo con gli altri soggetti del territorio – istituzionali e non – per giungere a un progetto collegiale di rigenerazione dell’area del cratere, condiviso dal sistema degli enti locali, dalle associazioni e dalle rappresentanze della società civile.